di
Luca Fornaciari

[IL FUMETTO] Guerra Segreta - La black- op dei supereroi

Atterrata in edicola la settimana scorsa, nella collana "Le Grandi Saghe Marvel", la miniserie "Guerra Segreta" rappresenta - assieme a Civil War - una sconvolgente e magnifica divergenza all'interno dei consueti clichè Marvel riproposti in quasi tutti gli albi a fumetti pubblicati da decenni in America.

La Guerra Segreta in questione è la guerra privata del soldato Nick Fury, che attinge a piene mani alle sterminate risorse governative dello S.H.I.E.L.D. e non esita a contattare i suoi amici mutanti e supereroi per far fallire un piano diabolico orchestrato dal governo di Latveria ai danni degli Stati Uniti.
Il personaggio di Nick Fury è al massimo della complessità psicologica; le sue motivazioni sono chiare, gli echi dell'11 settembre si fanno sentire a tutta forza, e il parallelismo tra i due avvenimenti è molto chiaro. Fury agisce perchè non può stare a guardare un'altra volta, mentre il governo finge di non comprendere e gioca ancora l'inutile carta della diplomazia. Il suo scopo è di salvaguardare l'America ad ogni costo e con i suoi mezzi: per questo mette in atto un piano segreto per dare il via ad una guerra "sporca".

Nonostante si possa ad arrivare a comprendere le sue motivazioni e il suo sforzo di preservare la pace con una mazza più grande degli altri - i mutanti! -, non possiamo fare altro che rimanere stupiti (come Spidey) o incazzati (come Wolverine!) con lui, alla fine... Anche perchè le mosse ordite contro i suoi stessi compagni di lotta non lo rendono particolarmente nobile. Si noti inoltre come "Guerra Segreta" non presenti al suo interno nessun villain degno di questo nome. Il primo ministro di Latveria, il bersaglio dell'operazione, risulta essere un'avversaria temibile e quasi invincibile, ma nonostante il suo ritorno dalla morte in grande stile, non traspare una presenza carismatica capace di tenere testa a Nick Fury. Penso che questo sia dovuto ad una semplice ragione: Nick Fury rappresenta contemporaneamente sia il "buono" sia il "cattivo" della serie, nel senso che le sue azioni lo portano ad una zona grigia dove tutto è possibile, e non sarà più in grado di schierarsi nettamente con la parte legale dei suoi amici supereroi (vedasi il suo contributo "fantasma" durante la Civil War, a fianco di Cap America).
Nick Fury abbandona lo S.H.I.E.L.D. e si da alla macchia, sorprendendo tutti, tranne forse il Presidente, che nella lunga registrazione finale con il nuovo Direttore dello S.H.I.E.L.D. lascia trasparire (forse) la sua soddisfazione per il piano ben riuscito, e per essere uscito pulito da una situazione scomoda, eliminando i cattivi con armi e uomini "usa e getta". Una capacità innata per i mezzi-uomini della politica, fortunatamente sconosciuta ai veri eroi.

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