[IL FUMETTO] Anarchici e giustizieri di Alan Moore - Rorschach e V a confronto
Dopo la rilettura e la visione di Watchmen, a cui è seguita anche la lettura dei bozzetti preparatori di Gibbons dall'ottimo volume Watching the Watchmen (consigliato a tutti i fan dell'artista), mi sono trovato quasi per caso a compiere un gioco di comparazione mentale tra alcuni degli eroi romantici e dannati di Alan Moore, ovvero tra i protagonisti delle sue opere a fumetti.
La più facile ed immediata somiglianza si avverte quasi spontaneamente se si accostano il vigilans mascherato Rorschach da Watchmen e il giustiziere anarchico V dall'omonimo V per Vendetta. Esplorando in seguito con calma la loro iniziale rassomiglianza, si scopre che origini, obiettivi, ideologie e perfino visione estetica del mondo non sono dissimili; ciò che si compie è una specie di viaggio all'interno della mente di Alan Moore, e all'interno della sua visione del mondo trasferita sottoforma di fumetto in questi due frammenti di uno specchio "oscuro".
La più facile ed immediata somiglianza si avverte quasi spontaneamente se si accostano il vigilans mascherato Rorschach da Watchmen e il giustiziere anarchico V dall'omonimo V per Vendetta. Esplorando in seguito con calma la loro iniziale rassomiglianza, si scopre che origini, obiettivi, ideologie e perfino visione estetica del mondo non sono dissimili; ciò che si compie è una specie di viaggio all'interno della mente di Alan Moore, e all'interno della sua visione del mondo trasferita sottoforma di fumetto in questi due frammenti di uno specchio "oscuro".
Vediamo insieme i punti di contatto tra V e Rorschach.
Origini - Il dolore e il trauma che portano alla genesi del personaggio
Sia l'uomo della camera 5 (V) sia Walter Joseph Kovacs hanno vissuto un trauma profondo ed insanabile che li ha letteralmente trasformati in qualcosa di... diverso, proprio come recita il Joker ne Il Cavaliere Oscuro, "ciò che non ti uccide ti rende più strano". Entrambi i due personaggi sono stati trasformati da eventi che hanno plasmato il loro fisico (nel caso di V) e la loro psiche, dando loro la forza e le motivazioni profonde per perpetrare un'eterna vendetta, contro il Sistema o contro la criminalità e il marciume della società.
Scopi - Vendetta!
In entrambi i casi, ed è una mia personalissima opinione, le azioni dei due personaggi sono il frutto di una ponderata vendetta nei confronti della società. Per V questo è palese, la sua lotta contro il Sistema è in verità un sapiente travestimento che nasconde un complesso piano di vendetta contro i suoi aguzzini. Si può dire lo stesso per Rorschach? Io credo di sì, anche se è molto più difficile da intuire. E' ovvio che il suo ruolo di vigilans e le sue motivazioni non sono le stesse di Gufo Notturno, dato che in lui si agita un demone privato che trova origine nella sua infanzia, ma che ha preso il sopravvento dopo il caso della bambina rapita e violentata. Da quel momento Rorschach smette di essere "troppo tenero", cioè smette di fare il giustiziere mascherato per diventare un punitore, perpetratore di una vendetta che non ha nulla a che vedere con l'applicazione della giustizia. Superato quel confine tra l'essere un giustiziere ed essere un vendicatore, anche Rorshach compie il suo percorso contro l'ideale democratico di Giustizia, considerata fallace e inutile, proprio come V nel suo famoso "dialogo" con la statua della Dea Bendata.
Estetica - Non è una maschera, ma un volto
Mentre sappiamo cosa c'è dietro la maschera di Rorschach, V non si mostra ai lettori, che non sapranno mai chi nasconde la maschera di Guy Fawkes; questo dimostra una profonda vicinanza dei due personaggi. Entrambi non sono nulla, anzi - essi sentono di non essere nessuno - senza la maschera che indossano. Forse dietro V c'era un uomo, forse un immigrato clandestino ustionato dopo l'incendio nel campo di prigionia, ma chiunque egli fosse in realtà è morto quella stessa notte. La genesi di Rorschach è esente da gravi traumi fisici, ma analogamente egli ha superato quella linea di confine che separava l'esistenza incolore di Kovacs dalla vita da giustiziere mascherato, e poi in seguito vendicatore, di Rorschach.
La Fine - Tutto è perduto?
Alla fine di V assistiamo alla presa di coscienza della protagonista e la sollevazione popolare contro l'iniquo regime. La morte di V è servita a qualcosa, ha infranto il potere violento ed illegale del Grande Fratello inglese. La stessa cosa si può dire di Rorschach? La sua morte è servita a qualcosa? L'utopia (distopia?) di Veidt è al sicuro dopo la sua morte? Moore non ce lo dice ma, come per V, qualcosa di Rorschach sopravvive alla sua morte: il suo diario, che contiene le cronache degli avvenimenti avvenuti prima del finto attacco alieno. Riusciranno un branco di scribacchini fascisti a decifrarne il contenuto ed intuire la Verità? Non c'è dato saperlo, ma Moore affida ad un movimento clandestino ed estremista (anarchico o fascistoide, non importa) la bandiera della Verità, e sempre quando uno Stato è autoritario e corrotto, come accade nell'Inghilterra di V e nella menzognera utopia di Ozymandias.
La morale è una sola: resistere! Remember, remember... the 5th of November!
Origini - Il dolore e il trauma che portano alla genesi del personaggio
Sia l'uomo della camera 5 (V) sia Walter Joseph Kovacs hanno vissuto un trauma profondo ed insanabile che li ha letteralmente trasformati in qualcosa di... diverso, proprio come recita il Joker ne Il Cavaliere Oscuro, "ciò che non ti uccide ti rende più strano". Entrambi i due personaggi sono stati trasformati da eventi che hanno plasmato il loro fisico (nel caso di V) e la loro psiche, dando loro la forza e le motivazioni profonde per perpetrare un'eterna vendetta, contro il Sistema o contro la criminalità e il marciume della società.
Scopi - Vendetta!
In entrambi i casi, ed è una mia personalissima opinione, le azioni dei due personaggi sono il frutto di una ponderata vendetta nei confronti della società. Per V questo è palese, la sua lotta contro il Sistema è in verità un sapiente travestimento che nasconde un complesso piano di vendetta contro i suoi aguzzini. Si può dire lo stesso per Rorschach? Io credo di sì, anche se è molto più difficile da intuire. E' ovvio che il suo ruolo di vigilans e le sue motivazioni non sono le stesse di Gufo Notturno, dato che in lui si agita un demone privato che trova origine nella sua infanzia, ma che ha preso il sopravvento dopo il caso della bambina rapita e violentata. Da quel momento Rorschach smette di essere "troppo tenero", cioè smette di fare il giustiziere mascherato per diventare un punitore, perpetratore di una vendetta che non ha nulla a che vedere con l'applicazione della giustizia. Superato quel confine tra l'essere un giustiziere ed essere un vendicatore, anche Rorshach compie il suo percorso contro l'ideale democratico di Giustizia, considerata fallace e inutile, proprio come V nel suo famoso "dialogo" con la statua della Dea Bendata.
Estetica - Non è una maschera, ma un volto
Mentre sappiamo cosa c'è dietro la maschera di Rorschach, V non si mostra ai lettori, che non sapranno mai chi nasconde la maschera di Guy Fawkes; questo dimostra una profonda vicinanza dei due personaggi. Entrambi non sono nulla, anzi - essi sentono di non essere nessuno - senza la maschera che indossano. Forse dietro V c'era un uomo, forse un immigrato clandestino ustionato dopo l'incendio nel campo di prigionia, ma chiunque egli fosse in realtà è morto quella stessa notte. La genesi di Rorschach è esente da gravi traumi fisici, ma analogamente egli ha superato quella linea di confine che separava l'esistenza incolore di Kovacs dalla vita da giustiziere mascherato, e poi in seguito vendicatore, di Rorschach.
La Fine - Tutto è perduto?
Alla fine di V assistiamo alla presa di coscienza della protagonista e la sollevazione popolare contro l'iniquo regime. La morte di V è servita a qualcosa, ha infranto il potere violento ed illegale del Grande Fratello inglese. La stessa cosa si può dire di Rorschach? La sua morte è servita a qualcosa? L'utopia (distopia?) di Veidt è al sicuro dopo la sua morte? Moore non ce lo dice ma, come per V, qualcosa di Rorschach sopravvive alla sua morte: il suo diario, che contiene le cronache degli avvenimenti avvenuti prima del finto attacco alieno. Riusciranno un branco di scribacchini fascisti a decifrarne il contenuto ed intuire la Verità? Non c'è dato saperlo, ma Moore affida ad un movimento clandestino ed estremista (anarchico o fascistoide, non importa) la bandiera della Verità, e sempre quando uno Stato è autoritario e corrotto, come accade nell'Inghilterra di V e nella menzognera utopia di Ozymandias.
La morale è una sola: resistere! Remember, remember... the 5th of November!
2 comments:
Ah! L'inchiostro versato su Rorschach non sarà mai abbastanza per rendergli giustizia... ;)
Molto molto bello, complimenti!!!!
Allora dovrò assolutamente leggere V....
L'ho fatto solo per invogliarti alla lettura, amore mio!
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