di
Luca Fornaciari

[IL FUMETTO] Civil War

La saga a fumetti nota come Civil War è forse la più popolare ed apprezzata "crossover adventure" dell'Universo Marvel.

Quali sono i motivi di questo successo planetario, nettamente in controtendenza rispetto ai grigi anni di grande crisi nel mondo dei fumetti?
Le cause sono molteplici e vanno ricercate in diversi fattori che concorrono inseme al successo della saga: in primo luogo il sensazione scontro epico tra diverse generazioni di super-eroi, una battaglia mozzafiato mai vista prima che si staglia prepotentemente sullo sfondo delle storie di tutti i super-eroi Marvel. In secondo luogo la morte di Capitan America e la rivelazione dell'identità dell'Uomo Ragno al mondo, due eventi che sono stati perfino raccontati dai maggiori network mondiali, partendo dalla CNN fino ai nostri marginali media italiani.
Ma in realtà Civil War non sarà ricordata in futuro solo per i grandi sconvolgimenti generati dal "Registration Act", che rivoluzionano il continuum di molti tra i più noti eroi Marvel, oppure forniscono il pretesto per un "reboot" del personaggio (vedi l'Uomo Ragno); ciò che veramente la contraddistingue è il suo grande respiro epico che pervade tutta l'opera, trasformandola in una graphic novel di stampo classico, capace di essere letta e apprezzata anche dai lettori occasionali di fumetti.

Civil War offre un intrattenimento particolare rispetto al solito fumetto concepito come mera lettura d'evasione, ma concentra al suo interno una serie di profonde tematiche per nulla scontate, alcuni eccezionali affreschi umani ed un notevole climax tragico; il tutto unito ad un particolare lirismo, capace di confermare il fumetto come un'opera sensazionale da non perdere.

È guerra. E non ci sono cattivi in questa guerra.
Da un parte Iron Man e la legge, giusta o sbagliata che sia, dall’altra Capitan America e la libertà, una libertà fuorilegge.

Tutto nasce quando un gruppo di eroi, i New Warriors, durante il reality di è è protagonista, attacca un piccolo gruppo di superlatitanti. Uno di loro, Nitro, vecchio nemico del primo Capitan Marvel si fa esplodere (è questo il suo potere) durante lo scontro uccidendo non solo (almeno apparentemente) l’intero gruppo di giovani eroi ma anche più di 600 abitanti della cittadina del Connecticut, fra cui diversi bambini.
Questo avvenimento accelera il processo avviato da Maria Hill, nuovo direttore dello Shield dopo la fuga di Nick Fury in seguito agli eventi narrati in Guerra Segreta, all’indomani degli sconvolgimenti causati da Scarlet nell’ambito della maxisaga House of M. Di fronte alla sfiducia di gran parte della popolazione, gli eroi non sembrano avere altra scelta che registrarsi e diventare a tutti gli effetti dei “dipendenti” de governo oppure darsi alla clandestinità. Portabandiera degli eroi favorevoli all’Atto di Registrazione Tony Stark, alfiere degli eroi in fuga Steve Rogers. Saranno i primi a dover “ricondurre alla ragione” Capitan America e i suoi alleati, in una guerra fratricida che promette di riservare parecchie sorprese (non perdetevi la scelta dell’Uomo Ragno, sul numero 2). Sicuramente l’evento Marvel più importante di tutti i tempi che, in maniera più o meno collaterale, coinvolge davvero l’intero Marvel Universe (a parte gli eroi cosmici, impegnati a fronteggiare contemporaneamente l’Onda Annihilation nelle profondità dello spazio). La miniserie principale è affidata all’esperto in blockbuster Mark Millar per i disegni di un ispirato Steve McNiven, e a corredo di ogni volume le storie tratte da Civil War: Frontline, collana collaterale scritta da un Paul Jenkins in ottima forma. Sicuramente una storia da leggere, anche per chi non è appassionato del genere, anche solo per sapere con chi ci si schiererebbe. È facile stare dalla parte dell’eroe quando fronteggia il cattivo di turno, ma quando la guerra è eroe contro eroe, il lettore da che parte sta?

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