[CINEMA] Gran Torino - Recensione
Mi è dispiaciuto molto non essere riuscito ad occuparmi prima di questo film: avrei voluto presentarvelo, mostrarvi la trama, i trailer.
Gran Torino: un film prodotto, girato ed interpretato da Clint Eastwood, un attore epico della storia del cinema arrivato ormai all'importante età di 79 anni.
La riuscita del film è certamente da ritrovare nella semplicità con cui questo regista, più o meno apprezzato nel mondo, riesce a far emozionare e a parlare di tematiche complicate come, in questo caso, la guerra e gli orrori che costringe a compiere, il razzismo, la morte e il pregiudizio.
Il titolo del film racchiude in sè tutto il personaggio che Clint Eastwood interpreta: il modello d'epoca della sua Ford Gran Torino è direttamente proporzionale alla persona che la possiede: un anziano pensionato, veterano di guerra, rimasto con la mente agli anni cinquanta che si trascina tutti gli spettri che quegli anni hanno prodotto: con un pregiudizio razziale inestirpabile e un'incapacità di interpretare e comprendere le nuove generazioni in tutte le loro nuove, bizzare, forme di espressione.
Un uomo vissuto, che ha lavorato duramente per il proprio paese, che ha commesso atti indescrivibili in guerra per il proprio paese e che si trova ora a disprezzare la mancanza di valori dei giovani e, come se non bastasse, a dover vivere in un quartiere popolato principalmente da famiglie asiatiche.
Il protagonista Walt Kowalski ci insegna però che anche di fronte ad una così elevata forma ideologica si può comunque individuare il bene e il male: ci racconta che non esistono le razze, ma esistono persone buone e persone cattive. Ci rivela un mondo dove le cose spesso non vanno per il verso giusto e dove le persone più indifese e pure rischiano di prendere strade sbagliate o addirittura di rischiare la propria vita a seguito del loro modo di essere.
Walt Kowalski riesce, dopo anni di sofferenze e tormenti causati dagli orrori della guerra, a redimersi: prima prendendo le difese di persone che fino a quel momento era incapace di comprendere e alla fine in una palese dimostrazione di sacrificio e punizione del nemico in un modo completamente esente da violenza vendicativa.
Gran Torino è commovente, divertente, ironico e profondo: una pellicola di 118 minuti densa di significati, messaggi di speranza, battute raffinate e semplici concetti che permettono allo spettatore di vivere un bellissimo spaccato di vita.
Voto: 7,5
Gran Torino: un film prodotto, girato ed interpretato da Clint Eastwood, un attore epico della storia del cinema arrivato ormai all'importante età di 79 anni.
La riuscita del film è certamente da ritrovare nella semplicità con cui questo regista, più o meno apprezzato nel mondo, riesce a far emozionare e a parlare di tematiche complicate come, in questo caso, la guerra e gli orrori che costringe a compiere, il razzismo, la morte e il pregiudizio.
Il titolo del film racchiude in sè tutto il personaggio che Clint Eastwood interpreta: il modello d'epoca della sua Ford Gran Torino è direttamente proporzionale alla persona che la possiede: un anziano pensionato, veterano di guerra, rimasto con la mente agli anni cinquanta che si trascina tutti gli spettri che quegli anni hanno prodotto: con un pregiudizio razziale inestirpabile e un'incapacità di interpretare e comprendere le nuove generazioni in tutte le loro nuove, bizzare, forme di espressione.
Un uomo vissuto, che ha lavorato duramente per il proprio paese, che ha commesso atti indescrivibili in guerra per il proprio paese e che si trova ora a disprezzare la mancanza di valori dei giovani e, come se non bastasse, a dover vivere in un quartiere popolato principalmente da famiglie asiatiche.
Il protagonista Walt Kowalski ci insegna però che anche di fronte ad una così elevata forma ideologica si può comunque individuare il bene e il male: ci racconta che non esistono le razze, ma esistono persone buone e persone cattive. Ci rivela un mondo dove le cose spesso non vanno per il verso giusto e dove le persone più indifese e pure rischiano di prendere strade sbagliate o addirittura di rischiare la propria vita a seguito del loro modo di essere.
Walt Kowalski riesce, dopo anni di sofferenze e tormenti causati dagli orrori della guerra, a redimersi: prima prendendo le difese di persone che fino a quel momento era incapace di comprendere e alla fine in una palese dimostrazione di sacrificio e punizione del nemico in un modo completamente esente da violenza vendicativa.
Gran Torino è commovente, divertente, ironico e profondo: una pellicola di 118 minuti densa di significati, messaggi di speranza, battute raffinate e semplici concetti che permettono allo spettatore di vivere un bellissimo spaccato di vita.
Voto: 7,5
2 comments:
D'accordissimo con il giudizio positivo, mi ha un po' stupito il voto (relativamente) basso.
Sei "di manica stretta" o, pur avendolo apprezzato, non ti ha propriamente entusiasmato?
ciao Hamlin, probabilmente un 7 trasmette qualcosa di negativo, in realtà come hai letto è un film che ho apprezzato molto. Non volendo però esagerare, dato che mediamente ci sono moltissimi film che mi lasciano soddisfatto, tendo a tenere i voti sopra al 7 per qualcosa di un po' più corposo..
Ad ogni modo è certamente un film da vedere, al quale auguro di vincere anche qualche premio!
Post a Comment