di
Luca Fornaciari

Prince of Persia: le sabbie del tempo - Recensione


Il celebre videogioco omonimo alla sua uscita diede una ventata di freschezza al settore: inaugurava  un modo più fluido di interagire con gli ambienti e di gestire i combattimenti, garantendo contemporaneamente spettacolo e  un alto livello di interazione al giocatore. E' ad esso che dobbiamo in qualche modo il livello di qualità di titoli successivi come la saga di God of War, e lo stesso Assassin's Creed ha più di un debito nelle riflessioni sulle modalità di gioco che ha sviluppato (sicuramente in modo originale e notevole).  

Parliamo del film: il trailer bombarda ogni mezzo di comunicazione e sulla rete è necessario uno sforzo attivo per non guardarlo (il mio youtube continuava a propormelo a ripetizione...).
Sinceramente? la mia recensione può mancare di obbiettività: mi piacciono i film d'azione, i videogiochi, i colossal con grandi ambientazioni più o meno fantasiose...
E penso di poter dire serenamente che la Disney ha centrato più di un obbiettivo con questo titolo. Intanto non c'è discordanza tra quello che ti aspetti in base al trailer e quello che ti trovi davanti... tante presentazioni ormai standardizzate (primo piano con sguardo intenso- crescendo di musica- frasetta apocalittica- segue: esplosione-protagonista che fa un salto gigante- principessa/bonazza a caso che urla il suo nome- schermo buio, titolo-fine) ci dicono poco di quello che andremo a vedere.. ormai scelgono anche le stesse basi musicali! In questo caso  però hai quello che ti aspetti: una storia epica e favolistica, effetti speciali che non deludono ( ricordando la lezione di Transformers 2: i nodi vengono al pettine nelle interazioni tra piccoli uomini e grandi strutture virtuali e negli effetti particellari, come acqua e sabbia...), qualche battuta (ma si poteva fare di meglio...siamo a Hollywood, insomma!). Qualche scopiazzatura aiuta (vediamo...la mummia per ...un sacco di roba, Aladdin per gli inseguimenti e la storia d'amore, Tomb Raider, e c'è una frase "ad effetto" che viene detta con lo stesso tono e quasi le stesse parole in Troy... ma la lascio scovare a voi!).
Il paragone con Pirati dei Caraibi regge bene, anche col primo (che dei tre apprezzo di più per la storia un po' più sobria, e l'humor più brillante).
 Aggiungete, tanto per informazione: la totale assenza di contenuti problematici, quindi si possono portare tranquillamente anche i bambini, una storia centrata sul valore positivo dell'unione tra fratelli e sul coraggio di fare la cosa giusta anche se costa, qualche brivido per gli appassionati del videogioco nel rivedere scene "care", e ottenete un bel film Disney come, in fondo, fa bene vedere, ogni tanto!

GIAN

2 comments:

santaklaus said...

Ciao Gian, trovo interessante il post che hai scritto e il blog in generale. Complimenti allo staff, anche se vedo che non postate da quasi un mese. Ne ho approfittato per lasciare un commento al post su district 9 del 2009.
sk

Anonymous said...

si in effetti siamo a corto di personale e ultimamente non abbiamo postato un granchè. Grazie del gradimento, se ti va di collaborare facci un fischio!
GIAN